Speciale de ilPOST.it “Le seconde generazioni a scuola”


Una bambina scrive sulla lavagna in una foto d'archivio. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

Un po’ di grafici per sapere, tra le altre cose, quanti sono gli alunni stranieri nelle scuole italiane, dove pensano di vivere da grandi e quanti di loro si sentono italiani

Nel 2016, l’Istat ha presentato un rapporto sull’integrazione scolastica e sociale delle seconde generazioni, prendendo in considerazione la vita scolastica dei figli dei cittadini stranieri nati in Italia o arrivati da bambini. Il rapporto fa riferimento ai dati raccolti durante il 2015 e analizza sotto vari aspetti la vita degli studenti stranieri: per esempio, oltre alle domande relative al rendimento scolastico e al rapporto con gli insegnanti, è stato chiesto ai ragazzi come passino il loro tempo libero, dove vorrebbero vivere da grandi e se si sentano o meno italiani.

Chi rientra nella seconda generazione. Nel 2015, prendendo in considerazione le scuole dove fossero iscritti almeno 5 cittadini stranieri, gli studenti non italiani erano circa 148 mila nelle scuole medie e 157 mila alle superiori. Di questi, il 30,4 per cento è nato in Italia, il 23,5 per cento è arrivato prima dei sei anni di età, il 26,2 per cento è entrato in Italia tra i sei e i dieci anni e il 19,9 per cento è arrivato dopo aver compiuto undici anni. Nell’analisi non sono state quindi considerate soltanto le “seconde generazioni” in senso stretto, ovvero quelle nate da genitori stranieri in un paese di immigrazione, ma anche chi è arrivato in Italia prima della maggiore età. Più nello specifico invece, gli studi danno nomi diversi in base al momento in cui il minore si è trasferito, a partire dalla sigla “G2″ che identifica le seconde generazioni nate in Italia, dove G sta per generazione e 2 per seconda: si parla quindi di G 1,75 per chi si è trasferito in Italia prima di iniziare ad andare a scuola (1,75 perché essendo arrivati in età prescolare sono considerati i più vicini ai G2 nati qui); di G 1,5 per coloro che hanno iniziato le elementari nel paese di origine, ma hanno completato l’educazione scolastica all’estero; infine di G 1,25 per chi è arrivato in Italia tra i 13 e i 17 anni.

Previous Servizio “interculturale”
Next Seconde generazioni: laureati e integrati